venerdì 4 settembre 2009

SUPERBIA



3° SETTIMANA - COME IMPARARE AD ACCOGLIERE LE MIE ENERGIE

Obiettivo: comprendere che i sentimenti accolti e integrati sono forza a nostra disposizione.


SUPERBIA ORGOGLIO PRESUNZIONE


L’abisso chiama l’abisso al fragore delle sue cascate.
Come faccio ad amarmi nell’Anima se io ho perso la mia anima?
La mia anima inaridita, persa, ammalata, è… tutti i miei sospiri, le mie malinconie, il mio desiderare, il mio struggermi.
Ogni sospiro un regno che mi sono negata.
Ogni fatica, una forma vuota per costruire un castello non mio.

Io redenta, perché convertita alla mia anima, a volte, troppo spesso, ancora sua sentinella ostinata a lasciarla languire in me. Perché è difficile cominciare a vivere… senza re e decidere di essere… il Pastore, Signore delle greggi e dei pascoli.
Lasciarmi andare all’emozione che mi sta inondando l’Anima, la riempie, la abita e mi permette di percepirla, sentirla Mia.
Conoscerla e, in lei, riconoscermi nella Semente di me stessa ora indivisa.


*** ***


È la mia superbia: vedermi nella mia Bellezza.
Sto respirando gaiamente nella mia Bellezza interiore.
Forse è quello che fa la Vita ogni momento.
Così Dio si ama e si compiace di sé?
Allora diamogliela questa possibilità di amarsi, compiacersi in noi, di noi, quanto io mi compiaccio in me, di me.
E a chi se non alla Vita, innanzitutto? Che ci fa Innamorare di Sé e ci fa innamorare del Mondo.

“È la mia superbia: vedermi nella mia bellezza”.


SUPERBIA: IL CORAGGIO DI VIVERSI PER COME SI È.

L’unica via d’uscita.
Essere il centro di me stessa, il mio universo, essere risoluzione a me stessa.
Darmi l’universo.
Ammetterle per se stessi, queste grandi aspettative: questo voglio. In fondo al mio profondo, smisurato cuore, questo cerco con tutta l’intensità che sento nel mio corpo: che tutto sia mio, mio perché… lo amo, o meglio così mi amo nel Tutto.
Tendo a questo abbraccio, niente può restare fuori dal mio abbraccio, dal mio voler toccare qualsiasi esistenza, avvertire qualsiasi fremito di vita.
Giocare, giocare, giocare qualsiasi bellissimo gioco con qualsiasi esistenza che mi chiede di fare un miglio con Lei. Sentire che io guarisco me stessa, rinasco dalle mie ceneri, grazie a questa parte di me che è una con il Tutto. Fenice eterna in fondo al mio spirito.

Questo il mio ultimo, per oggi, perciò non definitivo, pensiero di potere, di assoluto, di possesso, di bramosia e regalità.
Avere il coraggio di lasciarlo essere.

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