venerdì 4 settembre 2009

GELOSIA



“e nessuno la toglierà dalle mie mani…”, la stretta mortale.
Mie sono le mani che mi stringono, tento di togliermi il respiro.
Soffocata da me stessa, dalla Grande Paura diventata madre e padre della mia esistenza dell’agire e del futuro.

Come il primogenito geloso del fratello: perché lo ama, si ama troppo in lui.
Come l’uomo geloso della sua donna: perché in lei ha visto la sua potenza.
Come la donna gelosa del suo maschio: perché quel seme non deve avere altri ventri da nutrire e fecondare.
Come ogni esistenza che continua a fare di qualcosa o qualcuno, fuori di sé, il senso del suo esistere.



Gelosia: grande forza tra le mie mani… la tocco, la circoscrivo, la sento, la palleggio, la metto nel mio cuore.
Così com’è la metto nel mio cuore.
Così come sono mi metto nel mio cuore.

Come d’incanto ecco i pascoli, i prati verdi, le distese fiorite e profumate degli alpeggi.
“Conquistare le vette, dimorare sulle vette”.
Lasciar andare chiunque: madre, padre, ogni fratello, sorella, amante, uomo, donna, figlio… Dio.
Lasciar andare ogni esistenza a rinverdire i propri universi.

A me basta il mio prato fiorito e profumato.

LA GELOSIA È AMORE PER SE STESSI.

Primo unico amore: “e nessuno mi toglierà dalle mie mani” questa attrazione fortissima va indirizzata a se stessi prima che verso l’altro da sé.
Solo quando ci si è accolti, amati incondizionatamente, ci si lascia andare. Si lascia andare chiunque, si possono sciogliere aderenze, modi di essere che sono stati utili e ora, non più necessari, potrebbero diventare gabbie.
Solo quando ho vissuto in me i passaggi dell’adesione totale a me stessa, della comprensione per me stessa posso distinguere, la cosa di cui mi sono nutrita, da me stessa, posso lasciar andare e muovermi verso altro, così cresco e non creo dipendenze.

Oggi lo tocco questo piccolo cunicolo, questo pertugio che sembrava nascosto e segreto invece è stato sempre tutto aperto. La connessione prima, l’amore più forte, quello tra l’Anima, questa psiche e questo corpo; l’io umano e l’io divino che si riconoscono Uno. Il cono di luce attivo tra me e la mia stella. La strada sempre aperta attraverso cui tutti i beni dell’universo mi vengono incontro.








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